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In Italia la tecnica dei caratteri mobili arrivò nel 1465 a Subiaco grazie all’ingegno di due frati tedeschi: Conrad Sweynheym e Arnold Pannartz. I due religiosi si dedicarono alla sperimentazione delle nuove tecniche tipografiche apprese da Gutenberg stampando il “De Civitate Dei” di Sant’Agostino. Quest’opera, uno dei testi più preziosi della cultura europea, è oggi conservata nella biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria, all’interno del celebre Castel Nuovo. Si tratta di un libro di inestimabile valore perché fu il primo libro stampato in Italia e il secondo dopo la famosa Bibbia in latino di Gutenberg. Il libro arrivò a Napoli probabilmente tra il XVII e XIX secolo: in quel periodo storico Napoli aveva il più alto numero di librerie e tipografie d’Europa, fatto che attirava l’interesse del mercato editoriale internazionale dell’epoca.