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Nei miei quasi 20 anni trascorsi a Monaco, capitale della splendida Baviera, una delle cose alle quali mi sono dovuto abituaregewöhnenabituare è l’amore dei tedeschi – e dei bavaresi in particolare – per i laghi. Un amore che io, nato e cresciuto al mare, ho finire per fare qc.letztendlich etw. tunfinito per comprendereverstehencomprendere e condividereteilencondividere. La Baviera è piena di laghi: tra grandi, medi, piccoli e piccolissimi, se ne contarezählencontano più di 200. Al primo il raggio di soleSonnenstrahlraggio di sole, si parte tutti per il lago più vicino. Chi vive a Monaco come me, in macchina o, ancora più comodamentebequemcomodamente, con la S-Bahn, in poco più di mezz’ora raggiunge Starnberg, dove godersi una bella giornata in riva al lago e – perché no? – uno lo spuntinoBrotzeit, Imbissspuntino in un bel Biergarten con vista. L’alternativa potrebbe essere, un po’ più a ovest, l’Ammersee, o magari uno dei laghetti vicini, come il Pilsensee o il Wörthsee. Quelli che amano il lago, ma vogliono anche avere l’illusione di trovarsi al mare… beh, quelli dovranno fare qualche chilometro in più verso sud, superareüberragen, hier: überquerensuperare le Alpi e guidare almeno fino alla provincia di Trento, per raggiungere la prima “riva” del lago più grande della Baviera: il Lago di Garda.
Vi sento protestare: “Il Lago di Garda non è in Germania, è in Italia!!! Ignorante!” Ve lo concederegewähren, hier: recht gebenconcedo. Geograficamente il Lago di Garda è in Italia e le sue la spondaUfersponde bagnarebespülenbagnano ben tre regioni, il Trentino a nord, il Veneto a est e la Lombardia a ovest. Vi concedo anche che, se l’intero lago fosse un il regnoKönigreichregno, la sua la reginaKöniginregina incontrastatounangefochtenincontrastata sarebbe la bellezza e il suo il reKönigre il il saper vivereLebenskunstsaper vivere. E tutto questo è molto “italiano”. Lo è un po’ meno il fatto che lo si trovi intorno a un lago che è molto… “tedesco”.
Stranieri in patria
Non a caso, quella che considerareerachten, haltenconsidero la mia prima vacanza “da tedesco” l’ho fatta proprio al Gardasee a la PentecostePfingstenPentecoste. Un classico! Nonostante il mio l’aspetto fisicoAussehenaspetto fisico non corrispondereentsprechencorrisponda ai il canoneMaßstabcanoni teutonici, dal momento del mio arrivo in albergo e in qualunque altro luogo io abbia messo piede, chiunque rivolgersi asich wenden ansi sia rivolto a me lo ha fatto in tedesco: Grüß Gott! Wie kann ich Ihnen helfen? Fatemi capire, da Monaco a Malcesine avevo percorso quasi 400 chilometri per ritrovarmi… ancora a Monaco? malgradotrotzMalgrado facessi di tutto per farmi percepirewahrnehmenpercepire per l’italiano che sono, durante la settimana trascorsa sulla sponda veneta del lago avrò usato la mia lingua giusto un paio di volte. Tutto questo per dire che, in generale, il Lago di Garda è la terra stranierafremdes Landterra straniera persinosogarpersino per noi italiani. Già in macchina, durante il viaggio, non hai mai la sensazione di trovarti in Italia, neanche dopo aver passato il Brennero. Il il tuffo al cuoreHerzklopfentuffo al cuore, quello che ti fa dire sospirareseufzensospirando… “Finalmente a casa!”, arriva solo dopo aver oltrepassaredurchquerenoltrepassato la provincia di Verona, quando la maggior parte delle automobili non ha più la la targaAutokennzeichentarga tedesca, ma italiana.
Come a casa
Forse è proprio questa la la peculiaritàBesonderheitpeculiarità del Lago di Garda: il tedesco vi trova l’Italia, ma in un contesto che gli è familiarevertrautfamiliare, quello lacustreSee-lacustre. Qui si trova perfettamente a suo agio. Le spiaggette sono praticamente le stesse. Il il pratoWieseprato invece della sabbia, in certe la localitàOrtschaftlocalità, gli fa pensare, con una punta di nostalgia: “Proprio come da noi”. Il il fondaleSeegrundfondale fangososchlammigfangoso e l’acqua gelidoeiskaltgelida non sono forse gli stessi di Starnberg? E i miei vicini di la sdraioLiegestuhlsdraio, di la roulotteWohnwagenroulotte, di camera d’albergo, di tavolo al ristorante non sono forse… gli stessi di Starnberg!?!! Persino Goethe, su queste rive, si era sentito a casa. Durante il viaggio verso Verona, si era fermato a Torbole, da dove, dopo una breve la sostaHaltsosta, aveva proseguirefortsetzenproseguito in la barcaSchiff, Bootbarca verso sud, alla volta di Malcesine. Il 12 settembre 1786 scrive: “Stasera avrei potuto raggiungere Verona, ma mi sarei lasciato sfuggireentgehensfuggire una meraviglia della natura, uno spettacolo incantevolezauberhaftincantevole, il Lago di Garda”. Insomma, quello tra i tedeschi e il Lago di Garda è un amore antico. Dopo Goethe, tanto per dire, sulle rive del Benaco, come lo chiamavano i latini, hanno soggiornareverweilensoggiornato i fratelli Mann, Heinrich e Thomas, Franz Kafka, re Giorgio di Sassonia, Cosima Wagner e molti altri ancora. La presenza di questi personaggi non deve meravigliareüberraschenmeravigliare. Nel 1866, alla fine della seconda la guerra d’IndipendenzaUnabhängigkeitskriegguerra d’Indipendenza, la neonata Italia aveva ottenuto dall’Austria il Veneto e altri territori dell’ex Lombardo-Veneto, ma non il Trentino. La parte settentrionaleNord-settentrionale del lago finì così per diventare la “spiaggia” dell’Impero asburgicohabsburgischasburgico. Grazie al clima mitemildmite, al paesaggio incantevole, alla natura rigogliosoüppigrigogliosa che offriva (e offre) una vegetazione ricca e variovielfältigvaria, il bel mondo di lingua tedesca cominciò a riversarsisich ergießenriversarsi sul Lago di Garda.
Den vollständigen Artikel finden Sie in der Ausgabe 6/19 von Adesso.
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