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Normalmente si prende nel tardo pomeriggio, è un irrinunciabile rito del venerdì, ma lo si consuma anche in altri giorni della settimana prima di sedersi a tavola. Stiamo parlando dell’aperitivo, cioè di quell’abitudine, diffusa in tutta Italia, di bere una bevanda alcolica (o analcolica, il bitter), accompagnandola con qualche stuzzichino o addirittura con veri e propri antipasti. L’aperitivo, che non va confuso con i nuovi trend dell’apericena e dell’happy hour, vuole stimolare l’appetito prima di iniziare la cena, una funzione che la stessa etimologia della parola lascia facilmente intuire: aperitivo deriva infatti dal latino aperire (“aprire, iniziare”), passando per il francese apéritif. L’ape, come lo chiamano molti italiani, nasce a Torino nel 1786, quando il distillatore Antonio Carpano comincia a produrre e vendere il vermut, un vino aromatizzato, ancora oggi fra gli aperitivi più apprezzati.