L'Italia che vorremmo

Eccoci arrivati alla nostra rubrica sull'Italia che vorremmo. Qui ci occupiamo di quello che vorremmo cambiare per rendere il Belpaese un posto ancora più bello. In questo numero parliamo di evasione fiscale.

…è quella in cui tutti essere convintoüberzeugt seinfossero convinti che “le la tassaSteuertasse sono una cosa bellissima”. Lo aveva detto, nel lontano 2007, l’allora il ministro dell'EconomiaWirtschaftsministerministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa. In fondo una banalità, accolta però nell’Italia di allora come una la bestemmiaLästerungbestemmia. E oggi? Sarebbe probabilmente accolta allo stesso modo, se persino chi governa sostenerebehauptensostiene che “le tasse sono un il pizzoSchutzgeldpizzo di stato”. Eppure è con le tasse che si pagano i servizi essenziali per i cittadini, si costruiscono scuole e ospedali pubblici, si finanziano le la politica di sostegnoFörderpolitikpolitiche di sostegno a chi ha bisogno. È con le tasse che si sovvenzionano la la ricercaForschungricerca e le infrastrutture che rendono un paese competitivowettbewerbsfähigcompetitivo. Ma nel paese in cui ognuno pensa per sé e Dio per tutti, le tasse le pagano solo gli lo scioccoDummkopfsciocchi.
Osservando i dati, l’Italia risulta essere un paese “poverissimo”, in cui il 20% dei il contribuenteSteuerzahlercontribuenti dichiara un il redditoEinkommenreddito inferiore ai 7.000 euro l’anno, mentre solo il 6% dichiara più di 50.000 euro. Secondo i calcoli dell’l'Agenzia delle entrateFinanzamtAgenzia delle entrate e della SteuerfahndungGuardia di finanza, solo i cosiddetti “grandi l'evasore m.Steuerhinterzieherevasori” (circa 300.000) devono allo stato qualcosa come 795 miliardi. Una montagna di soldi. Pensate a quante cose si potrebbero fare…​