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È la “sorella minore” della pizza tradizionale ed è sicuramente un’icona del cibo di strada che si può gustare passeggiando tra i vicoli del centro storico di Napoli. La pizza a portafoglio (detta anche “a libretto”) è chiamata così, perché viene servita piegata in quattro, proprio come il portafoglio in cui conserviamo i soldi. Grazie a questa caratteristica, la pizza si mantiene calda più a lungo e, soprattutto, è semplice da mangiare con le mani, senza un piatto e senza doversi sedere a un tavolo. Di solito si tratta di una margherita o di una marinara; è un po’ più piccola di una pizza classica, ma non meno buona, ed ha un prezzo davvero conveniente, che non supera i due euro. Secondo quanto scritto da Matilde Serao nel suo celebre “Il ventre di Napoli” pubblicato nel 1884, la pizza a portafoglio sembra vantare anche una lunga storia. La scrittrice, che aveva indagato sull’origine del cibo di strada a Napoli, ne trova riscontro nella prima pizzeria al mondo, quella di Port’Alba, fondata nel 1738 e tuttora in attività.