Gli anni Cinquanta

Gli anni Cinquanta sono un momento magico per l’Italia. lasciare alle spallehinter sich lassenLasciata alle spalle la tragedia della guerra, l’euforia cancellareauslöschencancella i ricordi dolorososchmerzhaftdolorosi: non si deve più lottare per sopravvivere, ma finalmente “solo” cercare di essere felici. Un’l'ondataWelleondata di creatività investireerfasseninveste il paese. Natalia Ginzburg scrive nel suo bel romanzo Lessico Famigliaredt. Titel: Mein Familien-LexikonLessico famigliare (1963): “Tutti pensavano di essere poeti, tutti pensavano di essere politici; tutti immaginarsisich vorstellensi immaginavano che si potesse e si dovesse far poesia di tutto, dopo tanti anni in cui era sembrato che il mondo fosse ammutolireverstummenammutolito e pietrificareversteinernpietrificato e la realtà era stata guardata come di là da un vetro, in una vitreogläsern, glasigvitrea, cristallina e muta l'immobilitàRegungslosigkeitimmobilità”. L’Italia, in soli 10 anni, cambia volto: da paese arretratorückständigarretrato e contadino diventa una società moderna, proiettata nel futuro.

A fare da il caposcuolaVorreitercaposcuola è il cinema cosiddetto “neorealista”, che era stato un raggio di sole già alla fine del fascismo con il capolavoroMeisterwerkcapolavori come Ossessione (1943) di Luchino Visconti o Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini, che raccontavano senza l'abbellimentoBeschönigungabbellimenti o moralismi la realtà, coinvolgereeinbeziehencoinvolgendo però lo lo spettatoreZuschauerspettatore, indurreanregeninducendolo a riflettere e a cambiare una mentalità abituata a sottostareunterwerfensottostare alla dittatura. Quei film, dopo aver acquisirehier: erlangenacquisito la famaRuffama internazionale, infondere linfa vitaleinspiriereninfondono linfa vitale a un nuovo cinema italiano a volte oniricotraumhaftonirico e sarcastico, che ha come maggiore l'esponente m.Vertreter la meta, (Urlaubs)Zielesponente Federico Fellini.