Di Brescia conoscevo poche cose, a essere sinceri una sola: Piazza della Loggia, alla quale mi legareverbindenlegano due il ricordo d'infanziaKindheitserinnerungricordi d’infanzia molto diversi fra loro. Il primo ha il contornoKonturcontorni quasi fiabescomärchenhaftfiabeschi: avevo cinque anni e mi trovavo in questa piazza rinascimentaleRenaissance-rinascimentale, che ricorda molto da vicino Venezia, con il mio papà. Mi rivedo guardare incantatohier: gebanntincantata i macc de le ure, le due grandi statue di il rameKupferrame collocate in la cimaSpitzecima alla Torre dell’Orologio, dove ancora oggi segnareanzeigensegnano le ore colpendo una la campanaGlockecampana in bronzo con il il martelloHammermartello che tengono in mano. Già il nome mi faceva sognare: “i il mattoVerrückter, Narrmatti delle ore”!
Qualcuno mi aveva raccontato che quelle statue raffiguraredarstellenraffiguravano persone vere, due il fabbroSchmiedfabbri che si chiamavano Tone e Batesta, e me ne aveva parlato come se fossero amici di famiglia. Ero affascinata anche dall’orologio colorato, costruirekonstruierencostruito nel 1546, che rappresenta il il motoBewegungmoto del Sole e della Luna all’interno dello lo zodiacoTierkreiszodiaco per mezzo dimittelsper mezzo di il cerchioKreiscerchi concentrici e ha una particolarità: segnala il tempo dei il contadinoBauercontadini. L’ora zero corrispondereentsprechencorrisponde di conseguenza al tramonto e non alla mezzanotte. Il secondo è un ricordo cupodüstercupo, legato alla la strageAttentatstrage avvenuta nel 1974 proprio in questa piazza. Quel giorno Piazza della Loggia era gremitoüberfülltgremita per via diwegenper via di una manifestazione contro il terrorismo neofascista. In un il cestino dei rifiutiAbfalleimercestino dei rifiuti, l'esponente m./f.Vertreter, -inesponenti dell’estrema destra avevano piazzareplatzierenpiazzato una bomba con lo scopo di ammazzaretötenammazzare il maggior numero di persone possibile. Quando l’l'ordignoBombeordigno scoppiareexplodierenscoppiò, morirono in otto. Da allora, quando si parla di Piazza della Loggia, non si pensa al Rinascimento o alle “statue parlanti” sotto la Loggia, su cui i bresciani avevano l’abitudine di affiggereanbringenaffiggere messaggi anonimi, ma viene in mente quella tragedia, che aprì la stagione del terrorismo.
Per fortuna ho avuto l’l'occasioneGelegenheitoccasione di tornare a Brescia da grande e di riscoprirla, questa volta per i suoi tesori. Pochi sanno che Brescia è una delle città più antiche d’Italia, abitata in epoca preistorica e colonia dell’antica Roma; dal 569 d.C importante città del Regno longobardo e infineschließlichinfine, per quattro il secoloJahrhundertsecoli, sotto il il dominioHerrschaftdominio della la Serenissima(Republik) VenedigSerenissima.
Il primo il colpo d'occhioBlickcolpo d’occhio va al Castello medievale, sul colle che sovrastareüberragensovrasta la città. Sembra uscito dalla la scatolaSchachtelscatola della Lego, tanto è perfetto: lo circondareumgebencircondano il bastioneBasteibastioni antichi e massicci, ha un ingresso monumentale, la torre dei il prigionieroGefangenerprigionieri e il il ponte levatoioZugbrückeponte levatoio. Per raggiungerlo a piedi dalla città basta un quarto d’ora: una la passeggiataSpaziergangpasseggiata piacevolissima, tutta nel verde. Poco lontano si trova la Specola cidnea, un osservatorio astronomico che organizza eventi aperti a tutti. Guardare il cielo è emozionanteaufregendemozionante, ma lo è altrettanto abbassare lo sguardohinunterblickenabbassare lo sguardo verso la città: il Duomo Vecchio in stile romanico, la più famosa e antica chiesa di Brescia spiccarehervorstechenspicca per la sua forma circolarerundcircolare da cui prende il nome: La Rotonda. Giusto accanto, a far da contrastoals Gegensatza far da contrasto, distinguersisich abhebensi distingue subito il Duomo Nuovo, in stile barocco.
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