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Il suo nome scientifico è Olea europaea, è una pianta dal fusto nodoso e contorto, con frutti rotondi che fra ottobre e dicembre assumono un colore rosso violaceo: stiamo parlando dell’ulivo. Originario del vicino Oriente, si è diffuso in tutta l’area del Mediterraneo giungendo in Italia nell’VIII secolo a.C. portato dai Greci. L’ulivo, e soprattutto l’olio che ne deriva, ha svolto un ruolo importantissimo nella vita quotidiana dei Romani, che lo usavano in cucina, per scopi terapeutici o come combustibile per le lampade votive. Con la caduta dell’impero romano, la coltivazione dell’ulivo è stata in parte abbandonata e soltanto nel XVIII secolo l’ulivo ha ripreso a diffondersi soprattutto nel Sud Italia, tanto che la Calabria era descritta come la “regione degli uliveti”. Una legge del 1844, ancora oggi in vigore, vieta l’abbattimento dell’albero dell’ulivo se non in casi eccezionali.