A 14 anni Piero era già un piccolo rivoluzionario, con la la fissafixe Idee, Spleenfissa dei il dirittoRechtdiritti delle donne. La fissa di certo gli era stata trasmetterevermittelntrasmessa a scuola da un’inconsapevoleahnungslosinconsapevole insegnante di storia, la signorina Pivani, nota femminista e donna bellissima, della quale Piero era segretamenteheimlichsegretamente innamorato. Tra le molte cose che Piero detestareverabscheuendetestava, per una qualche strana la coincidenzaZufallcoincidenza proprio come la signorina Pivani, c’era la retorica tutta italiana della “mamma”. Una domenica mattina, quando l’odore del caffè disperdersisich verflüchtigensi era ormai disperdersisich verflüchtigendisperso e aveva lasciato il posto a quello del ragù che sobbollireköchelnsobbolliva nella pentola grande a fuoco lento, Piero se ne stava sull’l'uscioAusgang, Türschwelleuscio della cucina a osservarebeobachtenosservare Anna, sua madre, preparare l’l'impastoTeigimpasto per le tagliatelle.
“Ma non ti stanchi mai, mamma?”
“Di che cosa, Piero?”
“Di fare la madre, la tipica madre italiana, la la chiocciaGluckechioccia che si prende cura dei suoi il pulcinoKükenpulcini e che la domenica cucina per i maschi di casa. Non ti senti costrettogezwungencostretta, obbligatoverpflichtetobbligata a un ruolo costruitokonstruiertcostruito per le donne da una società patriarcale?”
Anna, che intanto aveva cominciato a tirareziehen, rollentirare la pasta, sorrise indulgentenachsichtigindulgente al figlio e disse: “Ci mancarefehlenmancava solo il figlio femminista! Tanto per cominciare, non mi obbliga nessuno. I maschi di casa, come dici tu, siete tu e tuo padre e quello che faccio lo faccio per amore, ma soprattutto perché mi piace. A proposito di società patriarcale: sai chi mi ha insegnato a fare le tagliatelle? Tuo nonno. E sai chi lo ha insegnato a lui? Suo padre! E a suo padre? Suo padre! Nella nostra famiglia, la cucina, soprattutto quella della domenica, è sempre stata una cosa da uomini e siccomeweil, dasiccome tuo nonno Luigi non ha avuto figli maschi… eccomi qua, la prima donna della famiglia con le mani in pastaWortspiel mit der Redewendung „die Finger im Spiel haben“con le mani in pasta. Vedi Piero, il femminismo non c’entra. La cucina non è un dovere, ma un altro modo di dire ti voglio bene a chi ti sta vicino”.
Cucinare è un atto d’amore, un modo per dire “ti voglio bene” a ti chi sta vicino.
“Mmh ottime le tagliatelle! Non posso credere che le abbia fatte tu”. Piero alzò lo sguardo verso Anna e le sorrise con la bocca piena. non riuscire a capacitarsi di qc.etw. nicht fassen könnenNon riusciva ancora non riuscire a capacitarsi di qc.etw. nicht fassen könnena capacitarsi di trovarsi a cena con lei, che non solo aveva lo stesso nome di sua madre, ma era la ragazza più bella della facoltà, anzi, dell’intera università. Anna era una la ricercatricewissenschaftliche Mitarbeiterinricercatrice, come lui. Era bella e intelligentissima e, oltre al lavoro, condividereteilencondivideva con lui la voglia di godere dei piccoli e grandi piaceri della vita, uno dei quali era senz’altro il cibo. Lo sguardo di Anna, illuminato dai suoi grandi occhi verdi, era fisso sul volto di Piero, i cui i lineamenti pl.Gesichtszügelineamenti, nonostante avesse passato da poco i 30 anni, avevano qualcosa di fanciullescokindlichfanciullesco che fare a pugnihier: nicht zusammenpassenfaceva a pugni con uno sguardo intenso e maturoreifmaturo e con due occhi nero come la pecepechschwarzneri come la pece, nei quali Anna aveva finito per sprofondareversinkensprofondare.
“Le ho fatte proprio io, con queste mani. Mi ha insegnato mia madre a cucinare…”
“Cosa? Ah sì, le tagliatelle di tua madre… Perché sorridi in quel modo?”
“È una lunga storia, magari un giorno te la racconto. Dimmi piuttosto, ti piacciono?”
“Tagliatelle l'ostricaAusterostriche e gamberetti, mmh piatto afrodisiaco. Che l'intenzione f.Absichtintenzioni hai stasera?”
“Le stesse che hai tu… spero”.
“Io faccio un salto a prendere i miei genitori. Mi raccomando voi due, non fate disastri e quando avete finito rimettete tutto in ordine”.
“Sì signor generale!” Gridano insieme padre e figlio e scoppiare a riderein Gelächter ausbrechenscoppiano a ridere.
“Non si prende in giro la mamma. Vieni qua, piccola la pestehier: Quälgeistpeste, dammi un bacio”.
Il piccolo Mattia va a baciare la madre.
“Ah, Anna, non dimenticare di passare in pasticceria, al ritorno”.
“Va bene, non ti preoccupare. fate i bravi, mi raccomando!seid ja brav!Fate i bravi, mi raccomando”, dice Anna uscendo di casa.
Rimasti soli, come ogni domenica, Piero e suo figlio Mattia, dopo avere acceso la vecchia radio degli anni Quaranta che Piero ha ereditareerbenereditato dal padre, si mettono a preparare l’impasto per le tagliatelle, secondo la ricetta di nonna Anna, che poi è quella di nonno Luigi, che poi è quella di nonno Francesco, che poi è quella… Intanto il profumo del ragù, che sobbolle nella pentola grande a fuoco lento, invade la cucina.
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