Anch’io, come il 90% degli italiani, soffro di eptacaidecafobia, ovvero di “paura del numero diciass…” Non riuscirein der Lage seinriesco nemmeno a scriverlo! Le teorie e le leggende intorno al numero in questionebetreffendin questione e alla sua la famaRuffama di il portasfortunaUnheilsbringerportasfortuna sono molte e hanno una cosa in comune: nessuna è supportarestützensupportata da l’evidenzaBelegevidenze scientificowissenschaftlichscientifiche. Eccone due fra le più accreditatoglaubwürdigaccreditate. Tutto si svolge fra l’antica Greciaantikes Griechenlandantica Grecia e l’antica RomaAltes Romantica Roma. Secondo alcuni, PitagoraPythagorasPitagora e i suoi il seguaceAnhängerseguaci avevano in l’odioHassodio il diciass… perché separarevoneinander trennenseparava due numeri come il 16 e il 18, gli unici che formano la figura pianaebene Figurfigure piane con il il perimetroUmfangperimetro uguale all’l’areaFlächearea: 4x4 e 3x6. Altri, invece, pensano che la sfortuna derivare daberuhen aufderivi dall’uso, presso gli antichi Romani, di scrivere VIXI (ho vissutoich lebteho vissuto) sulle la lapide di sepolturaGrabsteinlapidi delle sepolture. VIXI, secondo questa teoria, è l’anagramma di XVII, ovvero diciass… in numeri romani. E via fantasticarephantasierenfantasticando. Vero? Falso? Che importa! Nel il dubbioZweifeldubbio, persino alcune la compagnia aereaFluggesellschaftcompagnie aeree hanno pensato bene di eliminarestreicheneliminare, dai loro aerei, le la filaSitzreihefile con i numeri sfortunati come il 13 e il diciass… Chissà perché diventano tutti superstiziosi quando si vola. Insomma, come dicono da qualche parte in Toscana, “meglio aver paura che buscarnebesser Angst haben als Prügel bekommenmeglio aver paura che buscarne”.
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