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    La Roma della grande bellezza

    MEDIO
    Adesso 13/2023
    Roma
    © Giovanni Rinaldi/Shutterstock.com
    Von Marina Collaci

    Un il colpo di cannoneKanonenshusscolpo di cannone dà inizio al film che dieci anni fa ha conquistato il pubblico di tutto il mondo, arrivando nel 2014 a vincere persino l’Oscar come  “miglior film straniero”. La grande bellezza (2013) del regista Paolo Sorrentino ha il merito di aver aperto le porte dei il palazzo nobiliareAdelspalastpalazzi nobiliari di Roma, svelareenthüllensvelando non solo le la meravigliaWunderwerkmeraviglie della Città eterna, ma anche i suoi riti. Tra gli altri quello del colpo di cannone, una tradizione istituireanordnenistituita da papa Pio IX nel lontano 1847, ma che si ripete ancora oggi ogni giorno, a mezzogiorno in puntopünktlich mittags um zwölf Uhra mezzogiorno in punto, quando un piccolo comando di artiglieria sparare a salvemit Platzpatronen schießenspara a salve dal colle del Gianicolo. In passato quel colpo serviva da riferimento per sincronizzare tutte le campane delle tantissime chiese romane. Nel film, la telecamera scorreregleitenscorre poi sulla statua dell’eroe Garibaldi, riprende una simpatica la vecchiettaalte Damevecchietta (essere) intentobeschäftigt seinintenta a leggere la Gazzetta dello Sport e un uomo in la canottieraUnterhemdcanottiera che si rinfresca nelle acque di una magnifica la fontanaBrunnenfontana. È la Fontana dell’Acqua Paola, che i romani chiamano familiarmente Er Fontanone. A questo punto i gorgoglioPlätscherngorgoglii dell’acqua si confondono con il coro celestialehimmlischcelestiale di un gruppo di donne. Dalla piazza circostanteumliegendcircostante si può ammirare una delle più belle la vedutaAussichtvedute di Roma e un turista giapponese, storditobenommenstordito da tanta meraviglia, stramazzarezusammenbrechenstramazza letteralmente al suolo mentre la guida turistica imprecarefluchenimpreca e un romano dice la parolacciaSchimpfwortparolacce. Eccola qui, la Città eterna: splendida ma corrotta, sublimeerhabensublime e insieme volgare, lo scrignoSchatztruhescrigno di arti eppure annoiatogelangweiltannoiata, euforica e al tempo stesso depressa. Sorrentino, napoletano trapiantatoverpflanzttrapiantato a Roma proprio come il protagonista del film, Jep Gambardella, interpretato dal magnifico attore Tony Servillo, vive con stupore queste la contraddizioneKontrastcontraddizioni. Il suo personaggio partecipa alle feste chiassose e ordinarioordinärordinarie della nobiltà romana, a il treninohier: Gruppentanztrenini improvvisati da figure ridicole che sembrano uscite dalla TV di Berlusconi ma abitano in luoghi erstaunlichschrecklichsbalorditivi.

     

    Den vollständigen Artikel lesen Sie in der Adesso-Ausgabe 13/23!

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