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Piazza San Carlo è considerata il salotto di Torino. Nei suoi caffè storici si incontravano in passato filosofi, aristocratici e intellettuali. Ancora oggi è questo il luogo scelto dai torinesi per manifestare o festeggiare.
Benvenuti nel salotto di Torino, frequentato, nell’Ottocento dalla famiglia reale, dai il/la nobileAdeliger, Adeligenobili piemontesi e dagli intellettuali più in vogapopulärin voga dell’epoca. In una città che conta molte piazze, Piazza San Carlo è una delle più amate. Quando nel 1864 il il governoRegierunggoverno Minghetti decide di spostare la capitale da Torino a Firenze, i torinesi si ritrovano qui per protestare. La la contestazioneProtestcontestazione finisce purtroppo in tragedia, con 184 persone uccise dal Regio l'esercitoHeeresercito.
Da Piazza Reale a Piazza San Carlo
inaugurareeinweihenInaugurata nel 1638 con il nome di Piazza Reale, è all’inizio un luogo di rappresentanza. Prende poi il nome di Piazza d’Armi, che conserva fino al 1817, perché sede di frequenti il radunoVersammlungraduni militari. Una breve la parentesihier: Unterbrechungparentesi è rappresentata dal periodo dell’l'occupazione f.Besatzungoccupazione napoleonica. Fra il 1800 e il 1814 la piazza si chiama Place Napoléon, per essere poi dedicata a Carlo Borromeo con il nome che conserva tuttora.
Torino ha un il legameBindunglegame speciale con San Carlo, vissuto fra il 1538 e il 1584. Nel 1578 Carlo Borromeo, l'arcivescovoErzbischofarcivescovo di Milano, parte a piedi per andare a venerareanbetenvenerare la la Santa SindoneTuriner GrabtuchSanta Sindone a Chambéry. La città è oggi francese, ma all’epoca fare parte di qc.zu etw. gehörenfaceva parte del il ducatoHerzogtumDucato di Savoia e fino al 1563 ne era stata la capitale. Per questo i Savoia conservavano lì il il lenzuolo di linoLeinentuchlenzuolo di lino che, secondo la tradizione, ha avvolgereeinwickelnavvolto il corpo di Cristo dopo la morte. Per facilitareerleichternfacilitare il viaggio di Carlo Borromeo, Emanuele Filiberto decide di far trasferirebringentrasferire la Sindone nella nuova capitale del Ducato, Torino, dove si trova ancora oggi. A San Carlo è dedicata anche una delle due chiese “gemelle” (in realtà solo simili) che chiudono la piazza sul lato meridionale. La seconda chiesa è intitolata a Santa Cristina. La piazza è attorniareumgebenattorniata da palazzi nobiliari: tre sul lato sinistro e quattro sul destro, tutti legati a importanti la casataAdelsgeschlechtcasate del Ducato di Savoia. Tra il 1773 e il 1777, nel palazzo dei conti Avogadro di Collobiano soggiornarewohnensoggiorna lo scrittore Vittorio Alfieri, che scrive proprio qui le sue prime tragedie. Si mormoraremunkelnmormora che, sul il davanzaleFensterbankdavanzale in pietra di una delle finestre del palazzo di fronte, la la marchesaMarkgräfinmarchesa Gabriella Falletti di Villafalletto abbia lasciato incidereeinritzeninciso un messaggio d’amore per il giovane poeta.
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