Il mercante in fiera

Per gli italiani uno dei giochi di Natale è il „Händler am Jahrmarkt“, ital. GesellschaftsspielMercante in fiera. Certo, non è famoso come la ital. bingo-ähnliches SpielTombola, eppure ha il suo fascino. Ascoltiamo un brano su questo particolare gioco.​

Un Natale di molti anni fa, ci stavamo preparando per la solita tombola quando mio cugino Giuseppe uscirsene con qualcosamit etw. herausplatzense n’è uscito con: “Quest’anno si gioca al mercante in fiera”. Tra spiegare le regole del gioco, le la provaTestlaufprove e una lunga discussione su chi dovesse fare il “mercante” – il moderatore del gioco, che ha il compito di distribuireverteilendistribuire le carte e di svolgere il ruolo di il banditoreAuktionatorbanditore nelle l'astaVersteigerungaste – abbiamo impiegato un paio d’ore prima di giocare sul serio. Mi sono ritrovato tra le mani ungatto e una la giapponesinaGeisha, schöne Japaneringiapponesina. Poi ho vinto un’asta e, tra le carte, insieme a quella fortunata del il moschettiereMusketiermoschettiere, mi sono ritrovato il il lattanteSäuglinglattante, una carta tradizionalmente sfortunatissima con la quale, però, alla fine ho vinto il primo premio. Questo avrebbe dovuto insegnarmi che essere superstiziosoabergläubischsuperstiziosi, come io ero, è quanto di più sciocco possa esserci. Però, perché sfidare la sortedas Schicksal herausfordernsfidare la sorte? Nel dubbio, al mercante in fiera non ho mai più giocato. Ora volete sapere perché il lattante è considerato sfortunato? Semplice: fino ai primi anni Settanta, lo stato italiano prevederevorsehenprevedeva il pagamento di una la tassaSteuertassa di 500 lire sulle carte da gioco. Il il bolloStempelmarkebollo di pagamento della tassa era stamparedruckenstampato proprio sulla carta con la figura del lattante! Questo ci dice molto sull’amore degli italiani per il fisco, detestareverabscheuendetestato al punto da essere associato alla sfortuna. Il fatto che io con quella carta abbia vinto è solo l’l'eccezioneAusnahmeeccezione che conferma la regola.