Il Bignami

Copertina marrone e formato A6, il Bignami è il libro più amato dagli studenti di tutta Italia. Perché? Semplice! Perché contiene i riassunti di tutte le materie e facilita lo studio. Ascoltiamo la storia di questo oggetto così particolare.

Lo ammetterezugebenammetto, non ero uno lo studente modelloMusterschülerstudente modello. Le le scuole (pl.) superioriweiterführende Schulenscuole superiori sono state per me un piccolo il calvariohier: Torturcalvario. C’erano la materiaFachmaterie in cui eccellerehervorragend seineccellevo, come storia e italiano, ma anche materie per le quali nutrivo un’l'avversione f.Abneigungavversione profondissima. Per affrontarebewältigenaffrontarle, però, avevo un l'alleatoVerbündeteralleato: il Bignami. Una specie di supereroe in formato A6. Amico fedele degli studenti di ogni epoca, specialmente di quelli (essere) affetto daleiden unteraffetti da grave la pigriziaFaulheitpigrizia congenitoangeborencongenita, questo libriccino dalla triste copertina marrone è stato per tutti il il giubbotto di salvataggioRettungswestegiubbotto di salvataggio da indossare nel tempestoso mare delle l'interrogazione f.mündliche Prüfunginterrogazioni e dei compiti in classe. In un pugno dieine Handvollun pugno di pagine, un Bignami poteva (e può) contenere tutto quello che c’era da sapere su qualunque argomento: dalla matematica alla fisica, dalla storia alla geografia, dalla chimica alla grammatica latina e chi più ne ha più ne mettaund so weiter und so fortchi più ne ha più ne metta. L’idea dei libriccini con il il riassuntoZusammenfassungriassunto delle varie materie è venuta, nel 1931, a Ernesto Bignami, professore di Lettere presso il il liceoGymnasiumliceo Parini di Milano. Il successo fu, naturalmente, immediatoprompt, sofortigimmediato, tanto che Bignami fondò l’omonimogleichnamigomonima casa editrice che, oggi come allora, pubblica riassunti di ogni cosa. E se Bignami resisterehier: sich behauptenresiste in un mercato difficile come quello attuale, con la concorrenza di Internet e dei social, vuol dire che a scuola è meglio un “il salvagenteRettungsring, -westesalvagente” di carta che uno digitale.