Donne

Ma chi l’ha detto che la sensibilità femminile non addirsiziemensi addice ai ruoli decisionaleEntscheidungs-decisionali? E perché mai una donna che vuole fare carriera dovrebbe mascolinizzarsivermännlichenmascolinizzarsi? In realtà è vero il il contrarioGegenteilcontrario: la la consapevolezzaBewusstseinconsapevolezza dei propri il punto deboleSchwachstellepunti deboli, l’empatia e la creatività sono la doteGabedoti che fanno crescere la società e giovarenützengiovano persino al business. E così, quando la scorsa primavera la rivista statunitense Forbes, nella sua versione italiana, ha voluto stilareaufstellenstilare la lista delle 100 donne che stanno cambiando l’Italia, non ha avuto che l’imbarazzo della sceltadie Qual der Wahll’imbarazzo della scelta: i nomi di star del cinema, la scienziataWissenschaftlerinscienziate, la campionessaSpitzensportlerin, Meisterincampionesse sportive, giornaliste, l’imprenditrice f.Unternehmerinimprenditrici e manager di successo erano migliaia. Ed essere un beneetwas Positives seinè un bene valorizzarezur Geltung bringenvalorizzarle, perché la parigleichpari presenza di donne in il ruolo dirigenzialeFührungsrolleruoli dirigenziali all’interno delle l’aziendaUnternehmenaziende sarebbe un il toccasanaHeilmitteltoccasana per l’economia internazionale. Il “il fattore DFaktor Fraufattore D” fa davvero la differenza: le donne sono capaci di gestirehier: bewältigengestire situazioni di conflitto, sanno intervenire in diversi campi contemporaneamentegleichzeitigcontemporaneamente e hanno uno spiccatoausgeprägtspiccato senso di la responsabilitàVerantwortungresponsabilità. Contribuire alla loro visibilità è importante, se si vuole che le  generazioni future le prendere a modellozum Vorbild nehmenprendano a modello. Anche se le donne dimostrano spesso di avere grandi capacità, va detto infatti che faticareMühe habenfaticano ancora quattro volte più dei loro colleghi maschi per vedersele riconoscereanerkennenriconoscere. Non solo sono spesso la vittimaOpfervittime di mobbing, ma portano sulle spalle la responsabilità della la curaObsorgecura dei figli, dei genitori che invecchiano e della casa, lottarekämpfenlottando contro la la carenzaMangelcarenza di l’asiloKindergartenasili e la la mancanzaFehlenmancanza di strutture per malati cronici, persone con handicap e anziani.

Scienziate, la laureatamit Uniabschlusslaureate e sportive

Ci sono donne che hanno alle spalle il percorsoWerdegangpercorsi che lasciano senza fiato: Samantha Cristoforetti per esempio, l’astronauta che è rimasta ben 199 giorni nello spazio, parla tedesco, inglese, francese, russo e cinese, si è laureata in l’ingegneria aerospazialeRaumfahrttechnikIngegneria aerospaziale a Monaco di Baviera, è l’ufficiale m.Offizierufficiale e il pilota da combattimentoKampffliegerpilota da combattimento di il cacciabombardiereJagdbombercacciabombardieri, oltre che mamma di una bella bambina. Marica Branchesi ha due figli e racconta di passare molto tempo con loro, malgradoobwohlmalgrado sia vicepresidente della Commissione di astrofisica delle l’onda gravitazionaleGravitationswelleonde gravitazionali presso la International Astronomical Union: una scienziata così importante da essere menzionareerwähnenmenzionata dalla rivista Time fra le donne più influenti del mondo. La la tuffatriceWasserspringerintuffatrice Tania Cagnotto, anche lei madre di una bambina, ha conquistareerringen, erobernconquistato nel 2016 la medaglia d’oro ai Mondiali di Kazan, in Russia, prima italiana nella storia. La giovane Sara Gama papà congolese e mamma triestina, è campionessa in uno sport nel quale le donne faticano a essere riconosciute: il calcio. Capitana della Nazionale femminile e la giocatriceSpieleringiocatrice della Juventus, oltre ai gol vantarevorweisen könnenvanta una laurea in Lingue e letterature straniere, e viene da chiedersi quanti calciatori maschi siano laureati…