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1964: nasce il personal computer
Per la nostra rubrica storica ascoltiamo ora un brano che ci racconta il modo in cui, negli anni Sessanta, è nato in Italia il personal computer.
1964, Pregnano Milanese
L’Italia esce profondamentehier: sehr starkprofondamente cambiata dal “boom” (vedi box qui sotto), il complesso fenomeno economico-sociale che la trasforma da paese prevalentementeüberwiegendprevalentemente agricololandwirtschaftlichagricolo in una delle principali la potenza industrialeIndustriemachtpotenze industriali del mondo. Il made in Italy affermarsisich durchsetzensi afferma come sinonimo di creatività, funzionalità e il gustoStil, Geschmackgusto grazie a un “il miracolo economicoWirtschaftswundermiracolo economico” in cui hanno un ruolo fondamentalewesentlichfondamentale la genialitàschöpferisches Potentialgenialità e la determinazioneEntschlossenheitdeterminazione, il coraggioMutcoraggio e pragmatismo. Fra i tanti episodi rappresentativi, ne scegliamo uno che ha aperto la strada a una rivoluzione non solo italiana, ma globale.
Molto prima del boom, c’è un’l'aziendaUnternehmenazienda italiana che conquistareerobernconquista i mercati internazionali: la Olivetti. fondatogegründetFondata a Ivrea nel 1908, si specializza in la macchina da scrivereSchreibmaschinemacchine da scrivere e poi in la calcolatriceRechnercalcolatrici e il prodotto da ufficioBüroartikelprodotti da ufficio. Nel 1960 è la maggiore azienda d’Europa nel settore della tecnologia meccanica, secondo solo agleich an zweiter Stelle hinterseconda al mondo secondo solo agleich an zweiter Stelle hintersolo a Ibm. Da qualche tempo ha iniziato a svilupparsisich entwickelnsvilupparsi anche nell’elettronica, ma purtroppo la morte improvvisoplötzlichimprovvisa del direttore delle la ricercaForschungricerche elettroniche, Mario Tchou, e soprattutto di Adriano Olivetti, carismatico e visionario leader dell’azienda fondata dal padre, segnarehier: bedeutensegna una battuta d’arrestoStillstand, Rückschlagbattuta d’arresto in questo settore. I problemi generatoverursachtgenerati dalle due gravi la perditaVerlustperdite, insieme a difficoltà finanziarie, convincono la Olivetti a disinvestirehier: aussteigendisinvestire dall’elettronica e cedereveräußerncedere, nel 1964, il 75% della Deo (la Divisione elettronica Olivetti) alla General Electric. Quasi tutto il personale viene trasferireversetzentrasferito alla nuova società Olivetti-General Electric, ma un giovane il progettistaProjektingenieurprogettista fa di tutto per risultare sgraditounerwünschtsgradito alla nuova la proprietàEigentum, hier: Eigentümerproprietà e rimanere. È l’ingegnere torinese Pier Giorgio Perotto, che è in Olivetti dal 1957 e sta lavorando a un ambiziosoehrgeizigambizioso progetto. temerefürchtenTeme che non interessi ai nuovi capi e del restoim Übrigendel resto, nella stessa Olivetti, c’è chi vede con lo scetticismoSkepsisscetticismo la “Perottina”, come viene scherzosamente chiamata la macchina a cui sta lavorando. Gli esperti di marketing sostenerebehauptensostengono addirittura che non ha mercato, eppure quello che Perotto riesce a realizzare quasi in clandestinitàheimlichin clandestinità e con tre soli il collaboratoreMitarbeitercollaboratori è il primo Personal computer della storia. Così la definiscono, 16 anni prima che il il termineBegrifftermine si affermi con l’uscita del primo Pc Ibm nel 1981, il Wall Street Journal o il New York Times al suo debutto, alla la fieraAusstellung, MesseFiera di New York del 1965.
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