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    Noto: una capitale gioiello

    MEDIO
    Adesso 2/2024
    Noto
    © spatuletail/Shutterstock.com
    Von Maria Cristina Castellucci

    Un monumentale l'arcoBogenarco in pietra segna l’l'accessoZugangaccesso alla via principale di Noto, la capitale del Barocco siciliano. Dopo il terremoto, una squadra di l'urbanistaStädteplaner, -inurbanisti, ingegneri e architetti lavora al il servizioDienstservizio del il ducaHerzogduca di Camastra Giuseppe Lanza, il plenipotenziarioBevollmächtigterplenipotenziario del re di Spagna incaricarebeauftragenincaricato della ricostruzione. avere carta biancafreie Hand habenHanno carta bianca e una sola la condizioneBedingungcondizione da rispettareeinhaltenrispettare: Noto deve risorgere più bella di prima. La città è spostata rispetto al precedentevorherigprecedente abitato e ridisegnareneu entworfenridisegnata a tavolino, secondo uno schema preciso, funzionale ed elegante al tempo stesso. Tutti gli edifici – chiese e monasteri, le la sedeSitzsedi del potere civile, le l'abitazione f.Residenzabitazioni degli aristocratici e quelle del popolo – sono disposti ad l'altezzaHöhealtezze diverse su assi stradali paralleli, come in una la scenografia teatraleTheaterkulissescenografia teatrale, e sono ben visibili già da lontano a chi si avvicina. Come il materiale da costruzioneBaumaterialmateriale da costruzione si ricorrereeinsetzenricorre alla splendida pietra color miele estratta dalle colline circostanteumliegendcircostanti. Gli architetti siciliani riescono così a declinareabwandelndeclinare in maniera personale lo stile Barocco. Unendo ai canoni ben definiti che lo caratterizzano elementi rinascimentaleRenaissance-rinascimentali e spagnoleschi creano, di fatto, uno stile tutto nuovo e unico, esuberanteüppigesuberante e ricco di decorazioni: il “Barocco siciliano”.

    L’elenco dei monumenti è lungo e comprendereumfassencomprende soprattutto edifici religiosi, a cominciare dalla Cattedrale, perfettamente restaurata dopo l’ultimo il crolloEinsturzcrollo del 1996, con la sua larghissima facciata in cima aobenin cima a una scalinata altrettanto larga. Poi Santa Chiara e San Carlo, San Domenico e, affiancate dal loro il conventoKlosterconvento, la chiesa di San Francesco all’Immacolata e la basilica del SS. Salvatore. Nel complesso monumentale del SS. Salvatore, progettato da quel Rosario Gagliardi che abbiamo già incontrato più volte, si trova anche la sede del MuCiAN, il Museo civicoStadtcivico archeologico di Noto, aperto nel 2021, che illustra la storia del il territorioGebietterritorio dalla preistoria fino all’epoca bizantina. Una delle sale è dedicata a Noto antica, vale a dire la città di epoca romana chiamata Neas, distrutta da un terremoto. Se l’argomento vi interessa, visitate il vicino Museo civico, dove viene proiettato il film in realtà virtuale Noto 1693: Il giorno della paura. Si tratta di una la ricostruzioneRekonstruktionricostruzione dei fatti accaduti quell’11 gennaio di fine Seicento, il giorno del terremoto, che potrete rivivere in prima persona indossaretragen, aufsetzenindossando un il visore per la realtà virtualeVirtual-Reality-Brillevisore per la realtà virtuale. Inoltre sono esposti gli oggetti preziosi che è stato possibile recuperare nel sito della vecchia città, anch’essa visitabile a 14 km da Noto, sulla la vettaGipfelvetta di Monte Alveria. Non c’è molto, oltre all’ingresso monumentale a ridosso dihintera ridosso del vecchio il castelloBurg, Schlosscastello, ma la passeggiata ha un suo fascino commoventerührendcommovente e la vista panoramica è molto bella.

     

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